A Natale bisogna essere tutti più buoni, io NO !!
Caterina La Sciabola
Una mattina come tante. Arriva il treno. Primo, vagone vuoto. Secondo, buio. Terzo, qualche temerario imbacuccato. Quarto mediamente pieno. Ormai siam avvezzi e sappiamo dove schiacciarci, noi pendolari, umani da macello. Puntiamo i piedi, ci guardiamo con aria maligna, osserviamo, studiamo, tre-due-uno-via! Lo scatto dell'atleta (un po' addormentato, in verità) ci porta verso il triatlon del giorno non ancora nato: corsa, salto dei gradini, lotta greco-romana, conquista del posto. Premio: un sediletto anni settanta dove star seduti e al caldo. Mi siedo davanti ad un'avvenente signorina che porta in testa un singolare accrocchio (molto in voga ai giorni nostri) di capelli, due tenere perle alle orecchie. Le unghie dipinte di un bel bordeaux stringono fogli di appunti che legge e sfoglia con aria molto impegnata. Accanto a me si vien invece a sedere un giovanottone di un paio di metri, che sulle ginocchia apre un bel librone tutto sottolineato. Beati studenti, luce fulgida del nostro futuro. Bravi studenti che non stanno con le mani in mano, che non vogliono annaspare nella vita come tanti di noi son costretti a fare. Meravigliosi studenti che si impegnano, che hanno speranze e sogni. Che se chiedi cosa vorran fare, ti coprono di un fiume di parole che terminano tutte in "ing" e tu, col tuo inglese traballante, tenti di dare un senso senza mostrar troppo che ti senti solo uno di quei vecchi impiegati che fa la stessa cosa da quindici anni. Be', io a questi due studenti, una cosa mi sentirei di dirla: continuate a studiare cosi diventerete magari dei "packaging manager" (come lessi qualche tempo fa su un curriculum arrivato per mail) che a casa mia vuol dire che dai delle belle direttive su che scatola ci vuole per un tubetto di dentifricio. Andate avanti a specializzarvi a colpi di master e viaggi all'estero perché là fuori ci sarà sempre un altro che, più di voi, avrà fatto pure l'animatore e vi fregherà perché è solo più spigliato. Non arrendetevi. Però, però, cara la mia bella signorina con lo chignon, se una persona si siede davanti a te, i tuoi bei piedini di merda li devi ritirare e metterti composta perché questo non è un bar né il salotto di casa tua. E tu, bel colosso di Rodi, che ti svacchi in posti da due e mezzo, e dove siam costretti a stare in tre, spiaccicandomi contro il vetro, dovresti almeno aver la percezione del tuo volume di idiota fuori misura visto che sarà un bel po' che ti porti in giro. Mi sentirei di fare un augurio e dare un consiglio a questi bei giovani: intanto continuate a studiare, perché minori saranno le probabilità di avervi in mezzo ai coglioni come stagisti e poi, e poi, imparate a stare al mondo perché sarete pure bravi, ma imparerete che non ci siete solo voi, che ci sarà sempre qualcuno meglio di voi e che sarà vincente solo perché ha imparato, non sui libri, che l'educazione e il rispetto non son sempre così scontati. E che il diavolo vi porti .... sempre con spirito natalizio, s'intenda!
foto di Caterina |
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